L'azzurro è un colore che ha benedetto le nostre terre. L'azzurro e le sue sfumature legano mille storie della Valtiberina toscana alla Storia con la esse maiuscola.
Una storia quasi dimenticata è quella del Guado, nome volgare dell'Isatis Tinctoria, prodotta e trasformata anche in Valtiberina (fu celebre la guaderia di Sansepolcro) e usata sin dall'antichità per tingere di blu i tessuti.
Una storia "quasi" dimenticata perchè oggi sono in atto nella nostra vallata interessantissimi progetti tesi a ripristinare questa storica pratica artigiale e a darle nuove prospettive.
Luca della Robbia, il capostipite della famiglia, fu il primo ad elevare grazie al proprio talento la tecnica della ceramica scultorea, o terracotta invetriata, ad importante e per certi aspetti unico "filone" dell'arte rinascimentale.
Tanto universalmente godibile nei contenuti quanto specialistico e segreto nelle tecniche necessarie alla realizzazione. Così speciale da rimanere quasi del tutto "in casa" di Luca e dei diretti discendenti, e arrivando ad identificarsi quasi completamente con il nome dei Della Robbia. Per carità, sono molti gli artisti che nei secoli si sono cimentati con queste tecniche con preziosi risultati, ma indubbiamente il carattere segreto e familiare della bottega rinascimentale è uno degli elementi che ha contribuito a legare ancora più strettamente il nome dei Della Robbia alla tecnica della terracotta smaltata.
Possiamo citare come esempio la storia di un'altra famiglia che si è dedicata a questa particolare forma d'arte, i Buglioni (Benedetto e Santi), autori di pregiatissime opere (alcune delle quali sono qui vicine e partecipi della mostra aretina), che ancora oggi sono più che altro ricordati in qualità di antagonisti della più famosa famiglia.
Sono gli eredi dell'arte robbiana da quando Luca il giovane si rifugiò in Francia per fuggire alla peste. Ma il Vasari sostiene che essi carpirono i segreti della famiglia rivale ad una donna che frequentava la loro casa. Un vero e proprio caso di sospetto "spionaggio industriale".
Bianco e azzurro, dalla semplice ed essenziale combinazione di questi due colori unita all'abilità e al talento scultoreo è nata l'arte di Luca Della Robbia e dei suoi discendenti, che si sarebbe poi arricchita dei gialli, dei verdi e del terra di Siena.
Noi vi consigliamo di venire a godere di persona le splendide testimonianze robbiane nel nostro territorio e vi suggeriamo di seguito una serie ti tappe.
L'azzurro del cielo che fa sfondo ai nostri bei paesaggi è anche protagonista degli affreschi di uno dei più celebri figli della Valtiberina.
Piero della Francesca lo portava nel cuore, e in molte sue opere questo colore intenso e rasserenante, luce azzurra la potremmo chiamare, spicca e domina e scema nel bianco a mano a mano che si avvicina a lambire la linea d'orizzonte. Hanno definito questo azzurro metafisico, ma per noi è "solo" il colore del cielo nelle giornate serene e terse, che fa risaltare netti i profili di cipressi e campanili, e di colline e appennini.
E' un colore miracoloso quanto quotidiano, sicuramente stupendo. Siamo fortunati ad avere questo cielo, e ci soffermeremmo più spesso ad ammirarlo se fossimo per natura un po' più poeti, o anche solo un po' più perdigiorno.
E poi c'è un altro azzurro che amiamo, e su cui mi vorrei soffermare, quello delle terracotte invetriate dei Della Robbia. La scuola, o bottega, o meglio famiglia dei fiorentini Della Robbia fu alacremente prolifica durante i circa due secoli di attività, e sicuramente potrete ammirarne i capolavori scultorei in molti luoghi della Toscana, e non solo.
Ma una mostra del 2009 a loro dedicata, tenutasi ad Arezzo con molto successo, mi ha dato lo spunto per citarvi il legami di questa particolare forma d'arte con il nostro territorio. E il sodalizio delle loro splendide opere con certi luoghi particolarmente suggestivi dei nostri dintorni sicuramente li rende reciprocamente ancora più affascinanti.
Prima di provare a smentirmi vi consiglio di visitare il santuario de La Verna, un vero e proprio scrigno d'arte, e in particolare d'arte robbiana.